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Ma quando è nata la Magia??

2021-05-12 14:22

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Ma quando è nata la Magia??

L'epoca d'oro dell'illusionismo, secondo me, è durante l'illuminismo, cioè versola fne del XVIII secolo e la prima parte del XIX secolo.

L'epoca d'oro dell'illusionismo

, secondo me, è durante


l'illuminismo

, cioè verso



la fne del XVIII secolo e la prima parte del XIX secolo. È qui che il prestigiatore



sdogana la parte di ciarlatanesimo che lo avvolgeva, in modo particolare attraverso



personaggi come Cagliostro e si avvicina al


teatro

dando al prestigiatore una



nuova dimensione.



Praticamente, attraverso l'avvento di una nuova prestigiazione che avvicina di più



il prestigiatore a quello del maestro di physique amusante, che fnalmente



il pubblico può percepire il prestigiatore in una dimensione completamente diversa



e sarà proprio il teatro a regalare al prestigiatore questa dimensione.




Lessi su un libro del 1821 che dice esattamente così: “E voi, pur gentilissimo



amico, sapete quanto il signor Cardani – si parla di un prestigiatore – sia ben



esercitato ed esperto nel produrre tutti quei prestigi, in modo particolare il gioco



dei bossoli.” è proprio in quest'epoca che il prestigiatore, all'inizio dell'800, riesce



a mostrare al pubblico il meglio del suo repertorio. È l'epoca, questa, nella quale



personaggi come Jean Eugène Robert-Houdin e Antonio Pinetti, un altro italiano,



regalano alla prestigiazione i giochi più belli. Fino ad arrivare a Bartolomeo Bosco,



che innalzerà il gioco dei bussolotti ad un livello altissimo.




L'epoca d'oro, però, della prestigiazione, avviene dal


1880 fino al 1930

, quando



fnalmente il prestigiatore è un artista da teatro e lì vengono mostrati i giochi



più belli che poi sono quelli che entreranno nell'immaginario collettivo.




Si arriverà poi alla nostra epoca, dove personaggi come


Harry Houdini

, all'inizio



del ventesimo secolo innalzeranno la magia a livelli altissimi. Fino ad arrivare



ai tempi nostri: scopriremol


 David Copperfeld, Dynamo, Criss Angel

 e tanti altri.




Bene,


il gioco di prestigioè spesso e volentieri un atto teatrale

e non può essere



ricondotto a un semplice “trucco”. Ricondurre il gioco di prestigio a un semplice



trucco non è lecito e spesso e volentieri quando noi riveliamo il trucco, la reazione



dello spettatore, del pubblico, è “tutto qui?” Perché quello che conta in un gioco



di prestigio è soprattutto la


presentazione

.




Ci sono diversi approcci che il prestigiatore può tenere nei confronti del pubblico,



uno è quello di sfdarlo e questo è un atteggiamento che funziona ma non è un



atteggiamento che secondo me è corretto. Lo spettatore non dovrebbe mai



essere ingannato ma dovrebbe essere coinvolto, quindi l'atteggiamento più giusto



– secondo me – è quello empatico, quello di cercare di ottenere l'attenzione e



il coinvolgimento, attraverso la narrazione e l'aneddoto. Mai cercare una sorta



di sfda che spinge, poi, a mettere il prestigiatore in una condizione di essere



percepito come qualcuno che vuole burlarsi del pubblico. In realtà,


quello che
deve fare il prestigiatore è divertire stupendo.

In realtà quello che colpisce, nell'arte della prestigiazione, è il fatto che



il prestigiatore viva una sorta di doppia realtà: una è quella che presenta e quella



che percepisce il pubblico, l'altra è invece quella che conosce lui. Cioè, in pratica



lo spettatore vede una cosa mentre il prestigiatore ne sta curando e pensando



un'altra.



In realtà l'esperienza insegna al prestigiatore a


sviluppare una certa abilità nel
narrare storie,

nel cercare di condirle, praticamente, deve diventare un narratore.



Deve condire le proprie storie, crearle e a volte addirittura inventare i miracoli



che presenterà al pubblico.




In realtà un gioco di prestigio è un autentico atto teatrale condito di piccoli



accorgimenti, piccole o grandi bugie che


trasformano un gioco di prestigio
in un autentico miracolo.

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